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Frammenti di centrosinistra

24 dicembre 2013

Ho dedicato il mio blog ai frattali (ai frammenti similari) di speranza ma nell’esordio chiarivo come l’imparare a sperare passasse anche attraverso uno sguardo volto “laddove la corruptio ha dominato e domina, nei luoghi del declino”, ad esempio “quando la politica non è ricerca del bene comune …”.

E non serve andar lontano.

Non ho letto il libro ma la domanda è più che mai attuale!

Non ho letto il libro ma la domanda è più che mai attuale!

La frammentazione del centrosinistra verbanese, non in grado di costruire una coalizione per le prossime amministrative, ne è purtroppo un evidente esempio. Le identità di gruppo, le proprie opinioni rivendicate come principi inderogabili, le regole contrapposte, la ricerca in sostanza di “paletti” e non di condivisioni ha portato ad una rottura incomprensibile per la maggior parte degli elettori del centrosinistra. I “paletti” creano steccati e così è stato.

Non sto a ricostruire la vicenda, rimando ai diversi comunicati e commenti per chi voglia documentarsi e ricostruire gli eventi: quello precedente all’ultimo incontro di coalizione del Partito Democratico , il Comitato Bava dopo la rottura e i Comunisti Italiani che si dissociano dal Comitato Bava; il comunicato di Sinistra Ecologia Libertà, il commento di Claudio Zanotti su VerbaniaSettanta.

L’aspetto incomprensibile è che la rottura tra forze tutto sommato non lontane (un PD locale che si è rinnovato ed ha scelto come segretario cittadino un giovane esponente dell’area Civati e un Comitato che raggruppa forze e persone di provenienza divaricata che vanno da posizioni lib-lab a gruppi più identitari di sinistra come Rifondazione) sia avvenuta non sui contenuti ma sulle regole. E in particolare su una questione che a me pare del tutto opinabile: quella della presentazione anticipata dei suoi futuri assessori da parte del candidato sindaco uscito dalle primarie.

 

Tra ricerca di trasparenza e impegno per la Comunità

I sostenitori della “giunta preannunciata” invocano tale “regola” in nome della trasparenza e la presentano come una novità di svolta. A parte che non è una novità assoluta, riflettendoci e scambiando le opinioni con altri elettori di centrosinistra mi sono venuti numerosi dubbi e perplessità che cerco di riassumere.

  • La prima impressione – e la prima accusa da parte degli avversari politici – potrebbe esser quella di una”spartizione preventiva dei posti”, con tanto di puzza da vecchia politica che quella proposta vorrebbe invece evitare.
  • La seconda è che tale “regola” si accompagni ad una presunzione: quella che – vista la debacle del centrodestra verbanese – il centro sinistra abbia già la vittoria in tasca. Ho già detto in uno degli incontri di coalizione che questa a me pare una follia. La strada per una affermazione del centrosinistra a Verbania è tutta in salita sia perché la sua base elettorale si è notevolmente ridotta (dal 45.9% delle amministrative del 2009 al 34.7% delle politiche della scorsa primavera: 30% coalizione “Bersani”, 1.7% coalizione “Ingroia”) sia perché la frammentazione e la pluralità di candidati sindaci che si prevede per Verbania porterà inevitabilmente ad un ballottaggio. E abbiamo già visto come i ballottaggi possano dare esiti del tutto imprevedibili.
  • La non considerazione a priori del voto di preferenza degli elettori: una sorta di applicazione della logica del Porcellum alla futura giunta. Il capo della coalizione decide prima delle elezioni a prescindere dai risultati e dalle preferenze dei cittadini.
  • L’enfatizzazione del ruolo della giunta e del ruolo dei singoli assessori rispetto alla globalità (e complessità) di una amministrazione, in particolare in una situazione di crisi come questa dove Sindaco, giunta, consiglio comunale, commissioni consiliari, circoscrizioni/quartieri (e magari altri organismi come consulte rappresentative, tavoli su temi specifici ecc.) dovrebbero lavorare di concerto per affrontare sfide difficilissime.
  • Infine il sospetto che l’insistere su questa “giunta preannunciata” potrebbe ingenerare in molti: “c’è forse qualcuno che vuol essere garantito a priori del posto assicurato?”.

In conclusione mi pare che la ricerca di trasparenza possa trovare altre forme più convincenti rispetto questa proposta che in realtà non si è discussa a fondo ma posta come conditio sine qua non.

L'area danneggiata dalla tromba d'aria del 25 agosto 2012.

L’area danneggiata dalla tromba d’aria del 25 agosto 2012. I danni della politica non sono così facili da rappresentare ma sono più duraturi.

La mia idea è diversa. Partendo da alcune osservazioni sopra accennate, penso che l’uscita dalla crisi di Verbania non possa essere demandata ad una direzione amministrativa ristretta, al sindaco e ai suoi assessori pur volenterosi e competenti.

In primo luogo superando la logica che ha prevalso in tutte le amministrazioni precedenti: ogni assessore gestisce in proprio il suo assessorato con scarso confronto e pochissima integrazione con il resto della giunta. E se un tema o problema diventa particolarmente dirompente è allora il sindaco che se ne fa carico, magari esautorando lo specifico assessore (come più volte è accaduto nel centrosinistra) o cambiandogli le deleghe oppure mandandolo a casa (come più volte ha fatto Zacchera). Con risultati poco condivisi e crescenti malumori sotto traccia.

In secondo luogo costruendo una risposta di comunità mobilitando e coinvolgendo tutte le forze vive che sono presenti a Verbania ma che ora agiscono in modo frammentato e talora conflittuale. Si parla giustamente di beni comuni (spesso non distinguendoli dai beni pubblici): ora non c’è “bene comune” se non c’è una comunità che lo facia proprio, lo tuteli e lo valorizzi.

Tempo fa mi chiedevo se il VCO fosse una Comunità e avesse un futuro. Oggi debbo chiedermelo per Verbania.

L’altra sera, erano circa le 17 del sabato prenatalizio, sono sceso dalla ruga e percorso il lungolago di Pallanza: un totale deserto. Locali sfitti o chiusi; i negozi e i bar aperti con dentro praticamente nessuno. Una gran tristezza! Avevo già osservato come ci sia voluto un sindaco pallanzese per ridurre Pallanza ad un deserto. Ma mi chiedo anche: possibile che non vi siano le energie per reagire a questo declino o che le uniche reazioni visibili siano quelle senza prospettiva dei forconi locali?

E allora c’è un lavoro enorme da fare, di sollecitazione e di messa in rete di tutto ciò che c’è di vitale nella città e nei collegamenti che i soggetti, le associazioni, i ceti attivi della città sono in grado di instaurare con altre realtà vitali.

E, per concludere su questo punto, la mia proposta, in alternativa a quella della “giunta preannunciata” è quella della squadra preannunciata. Non una squadra per la campagna elettorale (un comitato elettorale) ma un gruppo ampio di persone con svariate competenze che si impegnano a collaborare con il sindaco e l’amministrazione per il prossimo quinquennio. Disposte a mettere le proprie competenze, conoscenze, energie per risollevare Verbania: il come, con quali incarichi, dipenderà da molti fattori, non da ultimo dalle disponibilità personali; chi sarà assessore, chi consigliere, chi lavorerà nelle commissioni o in altri organismi. E mi piacerebbe che tutti i candidati sindaco, di centro, sinistra o destra facciano lo stesso. Questa sì sarebbe trasparenza per i cittadini chiamati a votare.

 lungolago

Votare e rivotare; e poi votare e rivotare ancora?

Ho già espresso in più occasioni come la penso su questa questione e non mi dilungo. La regola per le primarie ribadita dal PD che chiede che le primarie di coalizione “si svolgano prevedendo un doppio turno, qualora vi fossero più di due candidati, laddove nessun candidato raggiungesse più del 50% dei voti”, motivata con l’esigenza che il candidato del centrosinistra sia suffragato da “una larga investitura popolare”, mi pare farraginosa e controproducente.

Farraginosa perché in un periodo di diffusi sentimenti antipolitici e di grande disaffezione al voto (largamente confermata delle più recenti elezioni amministrative) chiamare due volte gli elettori del centro sinistra a votare per le primarie. E poi, quasi sicuramente, visto il più che probabile ballottaggio, altre due volte alle elezioni cittadine: mi sembra proprio si voglia abusare della pazienza degli elettori.

Controproducente: c’è il forte rischio che il numero di partecipanti al secondo turno delle primarie diminuisca in modo consistente e si otterrebbe così l’esatto opposto di quella “larga investitura popolare” che si dice di voler garantire.

Ed allora il sospetto, da molti esplicitato, che tale norma nasca più da esigenze di partito (rendere più probabile l’affermarsi di uno dei propri candidati) che da spirito di coalizione e di “alta investitura” del candidato designato, mi pare ben fondato.

Era emersa da subito una possibile mediazione: abbassare la soglia al 40% (si accede al secondo turno di primarie solo se nessuno dei candidati la raggiunge), proposta fatta inizialmente dall’interno del comitato elettorale Bava e da questo ribadita in un incontro. Per inciso è la regola vigente per le primarie Partito Democratico statunitense (lo si è visto non molto tempo fa per le elezioni del sindaco di New York): per un partito che ha ora un segretario che si ispira molto agli omonimi d’oltre oceano, la proposta non dovrebbe apparire né sconvolgente né lacerante.

Eppure di questa possibile e ragionevole mediazione non se ne è più parlato con irrigidimento reciproco, il PD non l’ha recepita e il Comitato Bava si è asserragliato sul turno unico in ogni caso.

 

Una proposta

Ed allora faccio io una proposta (come tutto quello scritto qui a titolo assolutamente personale): che i tre candidati sindaco del centrosinistra, al di là degli orientamenti del rispettivo partito e comitato elettorale, si impegnino di persona ad accedere al secondo turno di primarie se nessuno raggiunge il 40%, e viceversa, qualora uno dei tre raggiunga al primo turno tale soglia, ad accettare il responso e a collaborare poi attivamente alla vittoria della coalizione.

Io penso che tutti e tre i candidati del centrosinistra aspirino ed auspichino di raggiungere almeno il 40% dei partecipanti alle primarie di centrosinistra; se così non fosse non si capirebbe come pensino poi di poter convincere il 50% degli elettori di Verbania.

Non servirebbe nemmeno un incontro di coalizione: sarebbe sufficiente che i tre candidati Bava, Brignoli e Marchionini (l’ordine è alfabetico) facciano la loro dichiarazione pubblica.

Rimandando poi la scelta se presentare i futuri assessori o una squadra più ampia (o rimandare tutto al dopo) al candidato uscito dalle primarie.

 

Sarebbe bello poter così finalmente incominciare a parlare del futuro della città non solo nei singoli tavoli e comitati elettorali, ma con un confronto in tutto il centrosinistra e con l’intera cittadinanza.

Di questo Verbania ha bisogno.

 

 

 

5 commenti
  1. Cirano permalink

    Mi paiono osservazioni piene di saggezza, anche se la definizione a priori di una squadra, si vedrà se assessorile o allargata, ha il grandissimo merito di spazzare il campo (o non spazzare il campo ma a questo punto il cittadino lo saprà chiaramente) dalle solite figure che entrano ed escono dalla “porte girevoli” della politica del sindacato, ecc…

  2. Personalmente accetterei volentieri la proposta, non fosse altro che per spiegare al meglio che le legittime obiezioni al voler presentare insieme e da subito il sindaco con la sua squadra , non stanno in piedi, non fosse altro che per i fatto che si da ai cittadini uno strumento in più per giudicare l’opera di partiti e movimenti. Ma detto ciò, se per ottenere a tutti costi un secondo turno i candidati si moltiplicassero é non fossero più i 3 soggetti al momento in campo?

  3. Ho ricevuto da Marco Sconfienza una mail di commento a quanto scritto sopra; trattandosi di mail collettiva la riporto integralmente. Nel commento successivo pubblico poi la risposta che ho subito mandato a Marco.
    ————————
    Care amiche/ci,
    visto il tempo infame ho avuto il tempo di leggere attentamente la “lectio magistralis” che ci è stata inviata da Ottolini, cercherò, magari dilungandomi (perdonatemi nel caso) di esprimere alcune mie considerazioni in merito strettamente personali.
    All’inizio del documento si parla di frammentazione del centrosinistra verbanese, io credo innanzitutto che i problemi vengano da lontano e non certo dal Comitato Bava Sindaco, altrimenti non si spiegherebbe il gran numero di partiti che lo compongono più o meno rappresentativi e aggiungo non ci sarebbe certo stata la necessità di una lista civica se una parte di cittadini avesse visto in questi il loro legittimo rappresentante.
    Si sottolinea che la “rottura” è avvenuta sulle regole e non sui contenuti, (a parte il fatto che in ogni consesso civile le regole sono la condizione base per una convivenza civile, non le sottovaluterei come fanno in tanti) certo perchè non ci è stato dato modo di parlare di contenuti, in quanto la pregiudiziale del PD era: le regole sono queste se vi và bene ok, altrimenti non se ne fa nulla, difficile pensare di condividere i contenuti se si parte da una chiusura tale.
    Rispetto alle critiche sulla trasparenza, perchè è di esse che si tratta, bisogna dirlo con chiarezza, ci si accusa di cercare una “spartizione preventiva dei posti…..” nulla di più lontano dai nostri intenti che erano e restano solo un tentativo magari utopistico per dare un segnale di discontinuità rispetto ai “rituali” della vecchia politica quella che tutti a parole ripudiano salvo frenare quando si tratta di passare alle cose concrete, noi vorremmo solo evitare quella che una lettrice di FB ha definito “la notte dei lunghi coltelli” dove il Sindaco appena eletto si troverà a dover mediare con il bilancino e con il manuale Cencelli, io riaffermo che prima di tutto da parte dei nuovi amministratori ci dovrebbe essere al primo posto la capacità e le conoscenze adeguate.
    Nessuna presunzione di vittoria facile contro la destra, anzi so molto bene che “loro” al momento giusto voteranno compatti, magari come hanno sempre fatto turandosi il naso….è sotto gli occhi di tutti che una larga parte di elettorato non vota più, si sono raggiunti picchi di astensionismo pari al 50% è un dato che ci deve fare riflettere molto, noi è a quella parte di cittadini che dovremmo cercare di parlare, siccome nell’analisi di Ottolini si parla di un CSX minoritario in città, l’unico modo di vincere non sarà solo quello di fare il pieno fra questi elettori, ma anche e soprattutto fra i delusi di questa SX e quelli magari che ogni volta votano valutando solo il programma e non il partito.
    Rispetto al pericolo di enfatizzare il ruolo della giunta, rispondo che il nostro modus operandi fin dall’inizio è proprio l’opposto di quanto paventa Ottolini, partecipazione diretta ed il massimo della condivisione, la nostra giunta (speriamo di avere questo problema) dovrà sempre operare collegialmente ed in stretto contatto con tutte le istituzioni cittadine, in primis i Quartieri, oggi ridotti ad un ruolo marginale.
    Si insinua il pericolo che la giunta preannunciata sia il pretesto per garantire qualcuno, niente affatto… il pensare in questo modo denuncia proprio quello che noi non vogliamo, finora abbiamo visto solo questo, tutti conoscono quali sono i portatori di voti in VERBANIA ED IL POSTO CHE SEMPRE HANNO OCCUPATO IN GIUNTA, NOI VORREMMO INVECE Lì LE PERSONE CAPACI, è pretendere troppo? sono i cittadini stessi a non volerlo più.
    Si afferma che ci sono altri modi per attuare la trasparenza, io dico che per me e per noi il concetto di squadra è fondamentale, pochi personalismi e tanta voglia di fare, è il modo a cui si è sempre ispirata la nostra lista civica di CCV, i nostri tre consiglieri comunali hanno sempre avuto e preteso il supporto di quanti in questi quattro anni si sono dati da fare al nostro interno, abbiamo passato tante serate a discutere ed a confrontarci, a volte anche duramente, per raggiungere una mediazione ed a questo ci siamo sempre attenuti.
    Concordo sul fatto che l’uscita di Verbania dalla crisi si possa attuare solo con il concorso di tanti e non di pochi, ritengo inoltre che la situazione attuale, oltrechè ad un generale arretramento delle condizioni di vita dovute alla crisi mondiale, sia dovuta non solo ai quattro anni di amministrazione di destra, sarebbe semplicistico pensare ciò, io credo che anche la sinistra (che è bene ricordare ha amministrato la città ininterrottamente dal dopoguerra al 2009) debba interrogarsi sulla qualità di certe scelte, non entro in dettagli ma un esempio su tutti è stato l’ultimo PRG che prevedeva un aumento di popolazione fino a 54.000 abitanti è stata una scelta scellerata con tutti i danni urbanistici connessi.
    Quindi a mio parere ben venga una pluralità di offerte politiche, importante è non cercare di demonizzarle solo perchè stanno al di fuori dei canoni ortodossi.
    Per ultimo il tema primarie si o no, e come farle….se proprio si debbono fare credo che dovranno essere snelle ed a un solo turno (personalmente ne farei a meno) 40 o 50 % sono un problema secondario, certo non sono accettabili i diktat da parte di nessuno, in una coalizione tutti devono avere pari dignità, se si usano i numeri per affermare la supremazia delle proprie regole si parte già zoppi, oggettivamente io nella proposta Ottolini (rispetto alle primarie) non vedo alcuna novità se non in qualche dettaglio, come quella di rimandare la scelta degli assessori in due fasi distinte, o l’abbassare la soglia al 40%, mi sembra il classico brodino.
    Termino con un auspicio, Verbania non ha bisogno di parlare del futuro e sottolineo “parlare”, questo è da anni che si fa, ma di dare una speranza ed un futuro ai Verbanesi, bandendo come dice Carlo la parola “ormai” e ripartendo molto umilmente dalle persone e dai loro bisogni essenziali, il CEM e le grandi opere di “regime” non appassionano più i cittadini, chi ha perso il lavoro, chi vive con una misera pensione, chi ha problemi seri di salute, chiede solo che la sinistra si dimostri tale non solo a parole.
    Ciao a tutte/i, ringrazio chi avrà la pazienza di leggere tutto.
    Marco
    P.S. Ho evitato di stigmatizzare il comportamento di SEL nei nostri confronti per non acuire i contrasti……..è Natale !

  4. Caro Marco
    mi dispiace molto che tu abbia recepito le mie considerazioni e la mia proposta (rivolta direttamente ai tre candidati) come un attacco personale o come un attacco al Comitato Bava. Il mio voleva essere un contributo per uscire dallo stallo entrando nel merito sui due punti che sembrano aver determinato la rottura.
    Le obiezioni alla proposta “giunta preannunciata” erano obiezioni al merito di quella proposta che come ogni altra può dar luogo a opinioni diverse e non accuse di retropensieri al Comitato Bava. Penso sia del tutto legittimo avere su questa (come su altre) opinioni diverse.
    Tra l’altro ho poi letto su EcoRisveglio una specificazione della proposta da parte di Carlo Bava (“vorremmo venisse individuata una rosa di nomi, anche una ventina, in modo che, in nome della trasparenza, la gente si possa fare un’idea chiara …”) che si avvicina a quella che preferirei io: quella della “squadra annunciata”.
    Quanto alla soglia del 40% che nemmeno a me convince molto, la indicavo come una possibile mediazione. Mediazione tra l’altro proposta sin dall’inizio da un componente del vostro Comitato (Brignone) e ribadita da voi nell’incontro bilaterale con SEL. Ho solo constatato che da una parte e dall’altra vi è poi stato un irrigidimento.
    Quanto a molte delle considerazioni che fai sono perfettamente d’accordo, a partire dal fatto che la crisi di Verbania non è certo solo responsabilità del governo del centrodestra.
    Rispetto al declino della “città industriale” nessuno (ripeto nessuno) ha saputo sinora dare risposte convincenti.
    Probabilmente il punto vero su cui non siamo concordi è che io (e non solo io) penso che senza un’unità del centrosinistra non potrà affermarsi un governo di cambiamento della città e si aprirebbe la strada ad un ritorno – nonostante tutto quello che han combinato – ad una amministrazione di centro-destra, mentre dalle tue parole (“ricerca dei delusi” – le primarie “se proprio si debbono fare”) mi pare di capire che secondo te è meglio per tutti andare divisi. Ho già detto in un incontro e riscritto nell’articolo che ritengo questa una follia.

    Ripeto, mi dispiace il tono della tua risposta ma capisco che la passione politica possa portare talora ad esasperare i toni. Non era certo mia volontà provocare questo e se mi son spiegato male me ne scuso. Tra l’altro vedo sul mio blog che altri del vostro comitato si sono posti in modo più interlocutorio.

    Siccome leggo che quanto da te scritto è stato reso pubblico, rendo tale anche la mia risposta pubblicandola sul blog a margine della tua mail. Entrambi come contributi e chiarimenti per tutto (ripeto tutto) il centrosinistra.

    Con immutata stima al di là delle reciproche divergenze.

    Gianmaria

    PS. Siccome da domani sarò per una settimana nella mia baita (senza connessione), non potrò sino all’epifania rispondere ad altre eventuali osservazioni o contributi.

  5. Marco Sconfienza permalink

    A titolo informativo, la e-mail era all’interno della nostra mailing list, comunque non ho nessun problema al fatto che venga resa pubblica, ho sempre avuto il coraggio delle mie opinioni e ci ho messo la faccia più di una volta.

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